Scrittori e Stranezze: Aneddoti Curiosi dal Mondo della Letteratura

Ho sempre adorato le storie strane sugli scrittori, spesso me le vado anche a cercare!

La scrittura è un’attività solitaria e affascinante, ma spesso accompagnata da stranezze, superstizioni e abitudini eccentriche. Molti scrittori e scrittrici hanno sviluppato routine particolari per affrontare il blocco creativo o trovare l’ispirazione. Ecco alcuni aneddoti curiosi e reali su autori celebri che potrebbero sorprenderti.

Victor Hugo e la scrittura... senza vestiti

Victor Hugo, autore de I Miserabili, aveva un metodo piuttosto estremo per evitare le distrazioni: si faceva togliere tutti i vestiti dal suo servitore e si chiudeva in casa con solo una coperta per coprirsi. In questo modo, non poteva uscire e si costringeva a scrivere. Inoltre, per impedire a se stesso di farsi tentare dalle passeggiate in città, chiedeva ai domestici di nascondere i suoi vestiti fino a quando non avesse terminato il lavoro.

Agatha Christie e la vasca da bagno

Agatha Christie, la regina del giallo, aveva l’abitudine di riflettere sulle trame dei suoi romanzi mentre era immersa in una vasca da bagno, sgranocchiando mele. Inoltre, non amava particolarmente scrivere con una scrivania tradizionale: spesso lavorava ovunque le capitasse, senza un vero spazio fisso. Questo non le ha impedito di creare personaggi immortali come Hercule Poirot e Miss Marple.

Truman Capote: superstizioni e orizzontale

Truman Capote, autore di A sangue freddo, era molto superstizioso e non iniziava mai né terminava un lavoro di scrittura di venerdì. Inoltre, non sopportava avere più di tre mozziconi di sigaretta nel posacenere e si rifiutava di scrivere alla scrivania: preferiva farlo sdraiato su un letto o un divano, con un bicchiere accanto.

James Joyce e l’inchiostro colorato

James Joyce, celebre per Ulisse, scriveva usando matite colorate e inchiostri diversi per distinguere le revisioni dei suoi testi. Inoltre, soffrendo di problemi alla vista, a volte scriveva sdraiato sul letto con una matita grossa e usava fogli di carta blu per ridurre l'affaticamento degli occhi.

Dan Brown e le pause acrobatiche

Dan Brown, autore de Il codice da Vinci, ha una routine bizzarra per mantenere la concentrazione: ogni ora si alza dalla sedia e si appende a una struttura sospesa per fare qualche trazione. Ritiene che queste interruzioni aiutino a stimolare la creatività e a rimanere energico.

Friedrich Schiller e le mele marce

Il poeta e drammaturgo Friedrich Schiller, autore di I masnadieri, trovava ispirazione grazie all’odore delle mele marce. Conservava frutti in decomposizione nel cassetto della sua scrivania e sosteneva che il loro odore lo aiutasse a pensare e a concentrarsi meglio sulla scrittura. Sua moglie, disgustata, raccontò che spesso doveva sopportare quest'abitudine senza capirne il senso.

Ernest Hemingway e la scrittura in piedi

Hemingway scriveva sempre in piedi, con la macchina da scrivere su un ripiano alto. Credeva che stare in piedi mantenesse la mente più vigile e il corpo più attivo. Un’abitudine che oggi potrebbe essere considerata moderna, se pensiamo alle scrivanie regolabili!

Honoré de Balzac e il caffè estremo

Balzac era un vero e proprio fanatico del caffè: pare ne bevesse fino a 50 tazze al giorno per mantenersi sveglio e scrivere senza sosta. Alcuni raccontano che arrivasse persino a masticare chicchi di caffè per avere un effetto ancora più immediato. Non c'è da stupirsi che la sua produzione letteraria sia stata così prolifica!

Se non sono matti non ce li vogliamo!

Questi aneddoti mostrano quanto la scrittura sia un processo unico e personale. Ogni autore ha trovato il proprio modo di affrontare la creatività, tra rituali bizzarri e abitudini inusuali. Chissà, forse tra queste stranezze troverai ispirazione per creare la tua routine perfetta per scrivere!

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